giovedì 10 agosto 2017

Auto osservazione. L’osservazione del respiro.


(da un messaggio ad una amica che mi chiedeva come cominciare a comunicare con il proprio inconscio.)

Stabilire un contatto con il proprio inconscio

Amare il proprio inconscio

Amare se stessi

La prima cosa facile è osservare come stai respirando ma…

attenzione

Devi semplicemente osservare il tuo respiro senza controllarlo
Devi lasciarlo fluire libero e sereno, NON devi interferire per nessun motivo
Devi osservare quasi come se stessi vedendo il tuo corpo che respira dall’esterno di te stessa
Devi osservare il tuo corpo che respira come se stessi osservando una bambina che dorme nel suo lettino e, nel suo sonno… vedi come sta respirando.

In questa osservazione, devi catturare lo stato d’animo che provi

Lo stato d’animo è importantissimo!

Cosa provi quando osservi una bambina che dorme?

Cosa provi quando osservi il SUO respiro?

E’ immensamente importante lo stato d’animo che ci metti nella osservazione del tuo respiro.

Tu, in quel momento, stai osservando cosa fa il tuo inconscio in una delle sue mille attività che ti tengono in vita e Lui lo sente.

Se si sentirà osservato in modo amorevole, ti aprirà le sue porte, si aprirà a te.

Non a caso, appena ti metti ad osservarti nel tuo respiro, ti viene voglia di fare un respiro più profondo… sai perchè?

E’ la sua risposta immediata, ha capito che tu ti sei accorta di Lui, del tuo inconscio, del tuo bambino interiore, che lo stai osservando.

Se lo farai spesso, se spesso durante la giornata ti fermerai 20 secondi a guardare il tuo bambino interiore con quello stato d’animo amorevole e innamorato che solo una mamma può avere per suo figlio, sarà Lui a portarti sulla strada del dialogo, sarà Lui a portarti ad un modo per stabilire un contatto, una comunicazione.

Io sono approdato alla Kinesiologia e credo che la maggior parte di voi arriverà allo stesso mondo per comunicare con se stesso.. ma ci sono anche altre strade.

Nessuna è superiore ad un’altra e nessuna strada per la comunicazione con il proprio inconscio è definitiva.

In queste cose vige rigorosa una Regola…

Più ne sai, più avrai da saperne, quindi… mente e cuore aperti, e tanta voglia di vivere e di verità.
un’altra cosa però io vedo importantissima, purtroppo ho trovato in questo percorso dei diversi modi di fare anche alcuni che non mi sono piaciuti, non a caso, in quei periodi ho avuto dei cali di comunicazione con il mio inconscio.

La maggior parte degli “studiosi(?)” considera l’inconscio come un animale da domare, altri lo considerano letteralmente come una macchina che puoi portare dove vuoi tu, per non parlare di chi lo considera uno schiavo che deve ubbidire e ti fanno studiare certe cose che… a vederle con il mio modo di vedere… mi fanno rabbrividire… parlano di addestrare l’inconscio…

Che cavolata!

L’inconscio è il nostro primo figlio, è il nostro bambino interiore, è la parte bambina di noi, è la parte reale di noi.

Tutti noi siamo e saremo sempre dei bambini, ma la mente si eleva a ruolo di “adulto(?)” dopo una certa età, per cui non può più permettersi di ascoltare i bambini e per questo si distacca ma cosa succede davvero?

Ci si dimentica di amare il nostro primo figlio e così facendo ci si dimentica di amare la nostra essenza, il nostro vero sè.

L’inconscio è la parte di noi più vicina alla nostra anima, non è l’anima ma è l’unica parte di noi che ci può comunicare limpidamente.

Dedicare 20/30 secondi per 20/30 volte al giorno ad una osservazione amorevole e innamorata del nostro respiro, del nostro corpo che respira, senza giudicarlo, senza condannarlo, senza nulla… ma soltanto con l’Amore di una madre o di un padre che guarda il suo piccolo che respira mentre dorme… è il primo passo possibile verso l’Amore per se stessi, per la parte più vera di noi stessi.
lo stato d’animo ricorda che è davvero tutto.

Amore puro, come per un figlio tuo… è lui il tuo primo figlio se riesci a stabilire un buon contatto con il tuo inconscio tu sei la migliore mamma o il miglior papà dell’universo.


Buona Osservazione.



fonte: http://osservazionequantica.altervista.org/auto-osservazione-losservazione-del-respiro/

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