giovedì 16 novembre 2017

Quaranta giorni


-- Mentre Noè è al riparo sulla sua Arca, la pioggia del diluvio dura per quaranta giorni e quaranta notti.
(Genesi 7,4 - 7,12 - 7,17 - 8,6)

-- Mosè sul monte Sinai rimane con il Signore quaranta giorni e quaranta notti, senza mangiare pane né bere acqua.
(Esodo 34,28)

-- Il gigante filisteo Golia sfida per quaranta giorni l’esercito di Israele, prima che Davide decida di affrontarlo.
(1Samuele 17,16)

-- Dopo essere stato nutrito da un angelo del Signore, Elia cammina per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Oreb.
(1Re, 19,8)

-- Giona annuncia al popolo di Ninive che dopo quaranta giorni il Signore avrebbe distrutto la loro città, ed essi digiunarono, si pentirono e furono salvati.
(Giona, 3,1)

-- Dopo il Battesimo Gesù digiuna per quaranta giorni nel deserto, prima di iniziare la predicazione.
(Mt 4,2 – Mc 1,13 – Lc 4,2)

-- Gesù dopo la resurrezione si mostra per quaranta giorni agli apostoli prima di ascendere.
(Atti degli Apostoli 1,3)

Quaranta giorni rappresenta un periodo di tempo significativo dal punto di vista spirituale. Se, per esempio, sentite il bisogno di compiere una purificazione fisica – seguendo una dieta particolare – utilizzate questo periodo di tempo. Se volete pregare per qualcuno alla cui salute fisica o psichica tenete molto, fatelo per quaranta giorni. Se volete svolgere degli esercizi spirituali, questo è il lasso di tempo ideale.

Il periodo della Quaresima (quaranta giorni precedenti la Pasqua) ha, o dovrebbe avere, proprio uno scopo di purificazione/preghiera/meditazione.

Al di là dell’ambito prettamente cristiano – e trasversalmente a ogni religione – consiglio vivamente al praticante spirituale l’esercizio dei 5 minuti (una volta era di quindici, ma ultimamente questa durata si sta rivelando troppo impegnativa!). L’esercizio consiste nello sforzarsi di restare presenti a se stessi per 5 minuti al giorno, tutti i giorni alla stessa ora.

Se le attività legate al risveglio sono troppo frequenti e disordinate, diventano meno efficaci, quando non addirittura inutili. Come in battaglia... le energie non vanno dissipate, bensì, al contrario, focalizzate verso un solo obiettivo. Lo scopo è «ricordarsi di sé», ossia avere la totale padronanza della propria coscienza, per almeno 5 minuti all’interno della propria giornata. La “cappa di addormentamento” che avvolge il pianeta sta divenendo sempre più fitta e pesante. Liberarsene è sempre più difficile (vedi il passaggio obbligato dai 15 ai 5 minuti), e lo è anche per chi ha già fatto del risveglio il fine della propria vita. Quindi bisogna avere un metodo semplice e dedicarsi ad esso con tutta l’anima.

Solo 5 minuti. Un solo tentativo. Scegliete un momento della giornata in cui non siete isolati dal mondo, ma nemmeno un momento troppo impegnativo, che renderebbe troppo difficile l’esercizio. Se riuscite a ricordarvi di voi stessi solo per 30 secondi, oppure vi dimenticate del tutto dell’esercizio, non potete ripeterlo più tardi. Dovete aspettare il giorno seguente, alla stessa ora. Se questo vi fa arrabbiare, meglio, perché metterete più energia il giorno seguente. Per facilitarvi, le prime volte potete puntare la sveglia sull’ora di inizio dell’esercizio.

Si richiede la totalità dell’attenzione a voi stessi nel corso dei cinque minuti. E basta. Dal momento che l’esercizio durerà per quaranta giorni, in questo arco di tempo sospendete meditazioni di ogni genere o altri esercizi. Non mischiate le attività. Di più... non è sempre meglio.

Dovete attestarvi in maniera solida all’interno di quella che con il tempo diverrà la vostra nuova dimensione. Siate leggeri, delicati, ma inesorabili. Cinque minuti per quaranta giorni. Dopodiché dovete sospendere, non potete ricominciare con un altro ciclo subito dopo, altrimenti perdete di potenza ed efficacia. Potete farlo solo una volta all’anno. Se vi date più occasioni... perdete di potenza ed efficacia.

Una volta all’anno è poco? Non abbiate fretta, perché proprio la fretta fa parte della “cappa di addormentamento” e vi fa perdere forza. E in ogni caso nel frattempo potete riprendere il consueto lavoro su voi stessi. Sempre che ne abbiate ancora bisogno...



Salvatore Brizzi

(professione: cane di Dio)
(D.O.G. = Dogs Of God)

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